IUL, IL PICCOLO PITTORE 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Iul&Co. 2009-2024  
LA LEGGENDA DELLA VALLE ADDORMENTATA 
 
"La leggenda della valle addormentata" è un racconto scritto nel 1820 dallo statunitense Washington Irving, il quale lo ambientò nel 1787. Oggi è probabilmente la storia dedicata ad Halloween più famosa mai scritta. 
 
C'era una volta tanto tempo fa un giovane maestro di scuola di nome Crane che s'innamorò di una fanciulla molto bella di nome Kathrina. Lui aveva però un rivale in amore di nome Abraham, il quale desiderava sempre fare di tutto per danneggiarlo in modo da impedirgli di rubare il cuore dell'amata. 
Kathrina però nutriva simpatia per Crane e la sera del 31 ottobre lo invitò alla festa di Halloween che si teneva in casa sua. Il giovane ne fu molto contento e per recarsi a tale festa indossò i suoi abiti più eleganti con anche il migliore cappello che possedeva di colore rosso, poi si fece prestare un cavallo perché abitava parecchi chilometri lontano dalla abitazione della fanciulla.  
Era tradizione passare ogni anno quella notte a raccontarsi  delle storie dell'orrore per intrattenersi quando stanchi di ballare si sedevano tutti attorno ad un grande tavolo.  
Abraham pensò bene allora di approfittare di quella occasione per spaventare a morte Crane ben deciso a fargli dire o fare qualche stupidaggine. Mirava soprattutto a deriderlo davanti alla bella Kathrina per persuaderla proprio quella notte ad accettare di sposarlo. Egli raccontò quindi la storia di un cavaliere senza testa desideroso di mettersene sul collo un'altra al posto di quella perduta in battaglia, precisando che vagava proprio nella foresta dove Crane doveva passare al termine della festa per far ritorno a casa. Naturalmente nel narrare arricchì la storia con particolari raccapriccianti per descrivere il misterioso cavaliere fantasma. 
Crane quella notte forse per l'agitazione che aveva in corpo a causa della storia di Abraham, quando si trovò nella foresta spronò troppo il suo cavallo per superare quel posto buio rapidamente, ma la sella evidentemente legata male mentre cavalcava come un pazzo si slacciò e lo fece cadere malamente a terra. Il cavallo dopo schizzò via con la sella a penzoloni e il giovane dovette cercare di tornare a casa a piedi, tuttavia la sua disavventura non era ancora finita perché vide giungere verso di lui rapido come una saetta, il cavaliere senza testa ben deciso a decapitarlo. Il povero maestro di scuola si trovò così inseguito con determinazione dal furioso cavaliere e incominciò a correre disperatamente. Al mattino di lui si trovò solo il suo berretto rosso con accanto una grossa zucca.  
La gente del posto pensò che Crane avendo perso il cavallo e la sella  sentendosi sciocco e non volendo subire la vergogna dell'affrontare quanto avrebbero detto sul suo conto, lasciò per sempre quella zona. Sarà così dopo Abraham a sposare Kathrina e la morale della favola vuole dirci che bisogna aver paura solo della paura, soprattutto mai spaventarsi con dei racconti dell'orrore.  
 
(FAGR 16-10-2021) 
 
FAGR-Editore 
Falsi d'Autore Giulio Romano 
 
 
I LIBRI DI  IUL, IL PICCOLO PITTORE